• Via A. Costa 2, Porto San Giorgio (FM)
 

La cripta delle mummie di Oria, tra storia e mistero

La cripta delle mummie di Oria, tra storia e mistero

La Basilica di Oria: lo scrigno della Cripta delle mummie

La Puglia è una regione meravigliosa ricca di tradizione culinaria, danze caratteristiche, spiagge e paesaggi da sogno, ma soprattutto di storia. Storia e storie più o meno conosciute, ma che comunque sono in grado di attirare visitatori da tutto il mondo. E tra le storie più curiose affascinanti e misteriose che questa terra ha da raccontarci c’è quella della Cripta delle mummie di Oria. Il comune di Oria è sito in posizione collinare nel salentino al confine con la Murgia. Affondando anch’esso le sue origini fin dall’VIII secolo a.C., come tanti altri paesi della zona, non può che non essere ricchissimo di storia e luoghi d’interesse. Tra questi è doveroso annoverare la Basilica cattedrale di Oria dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo. La cattedrale risale al XVIII secolo e rispecchia lo stile barocco, edificata dopo la demolizione, sulla precedente in stile romanico. Prima di scendere nei sotterranei della basilica per ammirare l’attrazione principale e cioè, la cripta, è doveroso soffermarsi qualche minuto in più sulla bellezza della struttura superiore. Di particolare rilievo e raffinatezza architettonica, l’edificio richiama fortemente le forme della ben più famosa Basilica di San Pietro. Questa somiglianza ha fatto sì che venisse soprannominata “La San Pietro in piccolo”. Le mura sono in carparo, un tipo di pietra calcarenitica meglio conosciuta come tufo. La somiglianza con la famosa basilica della Capitale è dovuta tra l’altro anche alla presenza della cupola rivestita con mattonelle policrome e la pianta a croce latina a tre navate. La ricchezza degli interni, comprendenti numerosi dipinti, marmi, stucchi, candelabri e statue, è la cornice che vi circonderà fino a quando non scenderete negli altrettanto scenografici sotterranei.

“Fede o Morte”: la sfida all’Editto di Saint Cloud

Premettendo che è sconsigliabile la visita alla cripta da parte di soggetti sensibili, se siete appassionati di storia, misteri, mummie e volete intraprendere un piccolo viaggio metafisico verso il trascendentale e la volontà dell’uomo di sopravvivere anche col corpo oltre la morte, qui troverete pane per i vostri denti. La storia della cripta è davvero affascinante e risale, secondo i documenti storici ritrovati, al 1484. In quell’anno l’ipogeo era adibito a sito di preghiera per i cari che non erano più ritornati dalla battaglia di Otranto contro i turchi. Dopo la vittoria della guerra da parte di Ferdinando d’Aragona, il figlio Alfonso ordinò una colonna di crociati con lo scopo di sterminare una volta per tutte le orde turche rimaste a saccheggiare il suolo italico. Il nome originale della colonna era “Crociati fede o morte”, mentre in seguito alle vittorie riportate venne ribattezzata “ Compagnia del SS. Crocefisso” prima e “Confraternita della morte” poi. Come riconoscimento, per l’onorevole servizio svolto dai confratelli, il vescovo d’allora Monsignor del Tufo fece scavare nella cripta 22 nicchie dove sarebbero stati posti i corpi mummificati di coloro che l’avessero richiesto. Il progetto aveva, infatti, lo scopo di dar loro riconoscenza e visibilità eterna. Tuttavia, nel 1806, Napoleone Bonaparte emise l’Editto di Saint Cloud, il quale vietava le sepolture nelle chiese e le imbalsamazioni. Gli studi sulle mummie però hanno rivelato che tra quelle giunte fino ai giorni nostri, soltanto una è antecedente l’editto, mentre le altre sono tutte riconducibili al periodo successivo, fino al 1858. Prova che ad Oria si continuò clandestinamente con la pratica della mummificazione. Il salone in cui si trovano le mummie presenta una volta a botte ed il pavimento in terra battuta sul quale sono poste tre botole che permettono l’accesso ai cunicoli sotterranei allestiti per l’inumazione e conducenti fino alla Torre Palomba. Sopra le nicchie contenenti i corpi degli ultimi confratelli mummificati, vi è una struttura sulla quale sono poggiati i teschi di coloro che sono morti da più tempo. Ed ora che siete venuti a conoscenza dell’esistenza di una stanza così particolare e che suscita sicuramente delle emozioni forti, al cospetto di valorosi crociati, non potete non prendere in considerazione l’idea di portare loro i vostri rispetti, ma soprattutto...riuscirete a non farvi impressionare?

Vuoi ricevere le nostre offerte?

Iscriviti alla Newsletter e resta aggiornato