Se si entra nella regione Puglia, si attraversano i primi caratteristici paesaggi brulli ricamati di un colore giallo paglierino riscaldato dal sole, tratti rocciosi e falesie. Uno dei primi paesi che incontriamo è Apricena, in origine Procina: derivante da "porcile", uno dei luoghi tra i preferiti da Federico II di Svevia. Dopo una sostanziosa cena a base di cinghiale (aper) organizzata in onore dell'imperatore, questo piccolo evento nel 1225 decreta la nascita appunto di Apricena. Una Città forte di una storia più antica. Dimora sia di Schiavoni sia di Albanesi. Il paese divenne colonia dei saraceni. Tracce di memoria le troviamo passeggiando tra i vicoli della città attraverso il Palazzo Baronale dove si possono osservare i resti del casale edificato a favore di Federico II. La chiesa parrocchiale all'interno ospita un rilievo che riproduce una Madonna col Bambino risalente all'epoca tardo romana. Da non perdere i ruderi di Castelpagano, una roccia antica saracena che si trova vicino alla città. L'Aprucinë in dialetto rappresenta una parte del Parco Nazionale del Gargano che si scorge osservando con meraviglia l'orizzonte. Apricena stende le sue braccia tra il Tavoliere delle Puglie e il Gargano. Nel piccolo centro oltre al Palazzo Baronale si trova la Torre dell'orologio, la Croce di piazza dei Mille, il Convento della Villa comunale, nonché la chiesa Madre dei santi Martino e Lucia e il monastero di Giovanni in Piano. Apricena è terra anche di residui fossili, tracce che testimoniano uno dei reperti più importanti della presenza umana.
Apricena è famosa soprattutto per la sua "Pietra", un elemento importante sia per la cultura, sia per l'economia. I materiali che la costituiscono sono il risultato delle formazioni calcaree di San Nicandro e Calcarenti di Apricena. La pietra è a oggi apprezzata in tutto il mondo ed è ricavata dalle numerose cave che s'incontrano arrivando al paese. Enormi blocchi di pietra segnano il territorio e rappresentano il primo nucleo estrattivo del meridione. La pietra è stata usata ad esempio per la reggia di Caserta, alcuni palazzi di Roma, la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Le cave rappresentano, con la loro maestosità, un misto di luce e drammatica bellezza. Queste montagne artificiali con il loro equilibrio precario si scorgono in lontananza e la loro architettura di pietra e il candido biancore riscaldato dal sole, presentano una configurazione fratturata. Lungo le pareti si accumulano blocchi di pietra per la distribuzione in tutto il mondo. In modo continuo queste cave sono trasformate dall'intervento dell'uomo. Intervalli di pieno e vuoto racchiudono la grande bellezza di queste montagne, dove tutti i giorni i "i cavatori" scavano e cavano pietre. Apricena è anche questo, un'incredibile mutazione di montagne di pietra che acquistano vita, abitazione, territorio, tradizione e sacrifici. I monumenti, le piazze sono il risultato straordinario di geometrie ricavate da questi luoghi dove la pietra si respira, si vive e si modifica. Questo continuo e perenne fabbricare e costruire Apricena lo deve proprio alla pietra, alla sua bellezza e alla sua drammaticità, due ingredienti che rappresentano in maniera straordinaria questi luoghi così pieni.
Spazi come questi diventano anche scenario di eventi musicali come la rassegna Suoniincava. Ogni metà agosto, infatti, in una delle imponenti cave, venivano invitati cantautori nazionali per dar vita a un'affascinante e unica festa; famosa in tutto il territorio nazionale. Da qualche anno purtroppo l'evento non è più stato possibile organizzarlo per un problema di finanziamento, davvero un peccato per una manifestazione unica e rara sul territorio nazionale. Pietra quindi come abito e abitare che fa vivere e aprire la città di Apricena verso luoghi e spazi pieno di emozioni, levigature, scavando fin dentro il cuore.
Da non perdere la festa patronale della Madonna dell'Incoronata. La manifestazione si disloca nelle vie del centro e la statua della Madonna viene portata dalla città fino alla Chiesa Madre. Il venerdì precedente durante la processione, la città in festa si trasforma in canti, preghiere, spari, lunghissime batterie attraversano la città e in modo scoppiettante celebrano questo importante evento. Altre manifestazioni che rinnovano lo spirito della cittadella sono la festa di Sant'Antonio di Padova, della Madonna del Carmine, della S.Famiglia, di San Pio da Pietrelcina e la Madonna del Rosario, tutti eventi che si svolgono da giugno a ottobre.
Da gustare sono i deliziosi prodotti locali come il caciocavallo, il canestrato, la ricotta fresca consegnata porta a porta, olio extravergine d'oliva tutte eccellenze del territorio. Non mancano nemmeno i vini come Aleatico di Puglia, San Savero DOC, Daunia. Assolutamente da assaggiare i torcinelli (spiedini di agnello ripieni cotti sui carboni o mangiato anche al ragù), da non lasciarsi scappare anche un buon primo come le orecchiette fatte a mano con le cime di rapa o il ragù. È meraviglioso passeggiare per la città e accorgersi come le donne coraggiose se ne stanno all'uscio a "orlare" la pasta per il pranzo. Tipico è il mercato che si tiene ogni sabato mattina, dove tutto il paese s'incontra e dove si trovano i prodotti del territorio.
Apricena è importante anche per la musica, il famoso cantautore-poeta Matteo Salvatore ha lasciato la sua impronta attraverso canti tradizionali del Gargano, ballate ritmate tra comicità, amarezza, mescolate con ironia a storie divertenti e aneddoti, unica difficoltà forse è quella di procurarsi un vocabolario italiano-apricenese per comprendere il testo, ma il ritmo e il divertimento è assicurato! Apricena apre il cuore e fa innamorare.